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La
Spatola
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La regina delle paludi e degli estuari
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ha deciso di
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Testo e fotografie di Ernesto Francini
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Spatola (Platalea
leucorodia).
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Un abito bianco candido ed un becco lungo e piatto terminante
con l’estremità a forma di spatola sono i segni inconfondibili di
questa Signora delle paludi.
Presente stabilmente alle foci del Danubio, nella Yugoslavia
meridionale, in Turchia, nei territori meridionali dell’ex Unione
Sovietica, è quasi assente nei paesi dell’Europa occidentale.
L’isola di Texel in Olanda, il lago di Neusiedl, al
confine tra Austria e Ungheria e le foci del Guadalquivir, nella Spagna
atlantica meridionale, sono le uniche tre località europee occidentali ad
ospitare stabilmente alcuni esemplari di Spatola.
In Italia si poteva osservare solo sporadicamente durante il
transito migratorio che attraversava la nostra penisola, o come esemplare
svernante in poche unità, ma da alcuni anni ha deciso di nidificare in modo
permanente.
Si è riprodotta per la prima volta nel 1989 nell’area
del delta del Po (Punte Alberete e valli di Comacchio) diventando una
presenza costante in continua crescita che ha contribuito a valorizzare
ulteriormente l’importanza naturalistica della zona costiera del
grande delta padano di questo fiume.
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Spatola
(Platalea leucorodia).
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Spatola in
accoppiamento
(Platalea leucorodia).
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La Spatola è un uccello molto particolare che per la sua
bellezza e per la strana forma del suo becco colpisce chi la osserva.
Gli adulti sono completamente bianchi con il becco nero, hanno
un collare giallo fulvo che circonda la base del collo, gambe e zampe nere.
Nel piumaggio nuziale presenta sulla nuca una cresta arruffata
di penne lunghe 10-12 cm.
Ha una lunghezza compresa fra 80-90 cm ed una apertura
alare tra 110 e 130 cm.
In volo si distingue dagli aironi per il collo tenuto teso e
per la forma piatta del suo becco.
Sverna abitualmente lungo le coste meridionali del bacino del
Mediterraneo, ma alcuni individui si spostano fino in Africa raggiungendo
il Senegal.
Si alimenta con invertebrati come i molluschi, crostacei,
piccoli pesci, vermi e insetti acquatici.
Avanza nell’acqua, alla ricerca di cibo, con passo
lento, agitando metodicamente a destra e a sinistra il suo largo becco,
tenuto parzialmente aperto.
Lo stesso movimento che mette in atto un contadino che con la
falce taglia l’erba di un prato.
Contrariamente a quanto si crede il becco della Spatola non
filtra acqua e fango,
l’estremità piatta e larga sondando l’acqua e il
fondo della palude gli permette semplicemente di avvertire la presenza
della preda prima di catturarla. Quando la preda tocca la parte interna del
becco lo stesso si chiude istantaneamente intrappolandola.
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Spatola in cova al
nido
(Platalea leucorodia).
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Nido di Spatola con
pulcino
(Platalea leucorodia).
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Nidifica in colonie su cespugli di salici, su alberi, nei
canneti, sul terreno, sino ad una altezza massima di 5 mt. dal suolo.
Normalmente è il maschio che raccoglie il materiale per il
nido, mentre la femmina lo modella costruendo una piattaforma larga e poco
profonda.
Essa depone 3-4 uova di colore bianco che incuberà insieme al
maschio per 3 settimane.
Alla nascita i pulcini sono ciechi ed entrambi i genitori li
alimentano rigurgitando parzialmente il cibo.
I becchi dei pulcini sono corti e diritti e assumeranno la
tipica conformazione a spatola solo quando saranno cresciuti.
I piccoli cominciano a volare e a lasciare il nido solo dopo
circa 7 settimane.
L’alimentazione da parte dei genitori continua ancora
per poche settimane; trascorse le quali gli stessi costringono i piccoli a
procurarsi il cibo in modo autonomo, rifiutandosi di alimentarli e
mostrando loro nel contempo la tecnica di alimentazione per mezzo del becco
a spatola.
E’ interessante notare come le giovani Spatole siano
molto recalcitranti nell’alimentarsi da sole.
Ho spesso osservato giovani che, sebbene ormai cresciuti,
autonomi nel volo e di dimensioni già equivalenti a quelle
dell’adulto, piagnucolando ripetutamente continuano a seguire gli
adulti chiedendo cibo, mostrando non poca difficoltà nell’apprendere
la tecnica di “spatolamento” per nutrirsi.
La longevità massima è di circa 28 anni.
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Giovane Spatola con
genitore
(Platalea leucorodia).
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Nella Spatola la causa primaria del fallimento di una covata
non sembra essere la predazione ma la fame e la mancanza di un territorio
adatto per riprodursi.
Il drenaggio delle zone paludose e il deterioramento continuo
dell’ambiente non hanno permesso in passato la riproduzione allo
stato selvatico di questo uccello in Italia.
Le attuali 80 coppie nidificanti in Italia, in confronto ad
una popolazione europea di alcune migliaia di coppie, non possono essere
certo considerate un grande successo naturalistico del nostro paese, ma,
sicuramente, sono un indicatore biologico dell’importanza
naturalistica del grande delta padano del Po.
Non bisogna dimenticare che la Spatola, essendo un uccello che
“scandaglia” in continuazione l’acqua e il fondo delle
paludi con il suo grande becco, in cerca di cibo, risulta essere tra i più
sensibili all’inquinamento.
La Spatola con la scelta di nidificare nel delta padano del
Po, in modo duraturo e spero definitivo, vuole segnalarci il grande valore
naturale di questa parte del nostro paese.
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Giovane Spatola che
asciuga il
piumaggio al sole
(Platalea
leucorodia).
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Giovane Spatola al
tramonto
nel delta
(Platalea leucorodia).
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Se questa grande area venisse maggiormente tutelata dalle
autorità italiane (Nazionali e
Regionali)
e le stesse si mettessero finalmente d’accordo decidendo
di istituire di fatto, non solo ipoteticamente,
il “PARCO
NAZIONALE DEL DELTA DEL PO”, sull’esempio di quanto già
realizzato per altri importanti parchi nazionali, sicuramente questo
territorio sarebbe soggetto ad un maggiore controllo e cura da parte
nostra.
Esso potrebbe così recuperare parte del suo antico splendore,
andato perduto nel tempo per opera dell’uomo.
Di tutto questo la nostra comunità ne trarrebbe grande
giovamento, poiché un territorio “più sano”
è indispensabile per migliorare la salute dell’uomo, non
solo per la vita degli uccelli.
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Spatola in volo
(Platalea leucorodia).
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