Per
chi si occupa di fotografia naturalistica, sia essa a scopo professionale
od amatoriale, spesso, soprattutto quando si è alle prime esperienze, ed
ancora non si sono affinate le capacità di avvicinamento alle varie specie
animali, diventa difficile poter realizzare delle buone documentazioni
fotografiche della fauna presente sul nostro territorio nazionale.
L'innata
diffidenza di questi esseri viventi nei confronti dell'uomo, che per secoli
ha tentato con ogni mezzo di perseguitarli e di cacciarli, rende difficile
ogni tentativo di avvicinamento diretto e spontaneo.
Lo
sviluppo di una tecnica di avvicinamento, soprattutto se è personale e
frutto di continue esperienze vissute direttamente sul campo,
congiuntamente con l'utilizzo di mezzi appropriati, è quindi consigliabile
per raggiungere i risultati desiderati.
La
conoscenza delle varie specie animali che si desidera documentare deve
innanzitutto iniziare dallo studio attraverso la bibliografia esistente, la
quale dovrà darci in primo luogo tutte le informazioni preliminari,
relative alle caratteristiche ed al comportamento del soggetto, che
forniranno la base di partenza della nostra ricerca.
Spesso
l'animale è ripetitivo, e come ogni altro essere vivente organizza la sua
giornata dedicandosi al compimento delle varie attività, come ognuno di noi
è solito fare.
Quindi,
se il soggetto è ad esempio un uccello, il primo consiglio è di cercare di
individuare la zona del nido, in questo modo avremo un punto fermo di
riferimento dal quale l'animale dovrà per forza transitare.
L'osservazione
del nido potrà essere effettuata solo previo permesso rilasciato dall'ente
gestore che controlla l'ambiente in cui è situata l'area di nidificazione.
Appostandoci
nelle vicinanze del nido potremo studiare meglio le sue abitudini, quando
si allontana per la caccia, quando ritorna e quando si riposa.
Noteremo
che spesso mantiene gli stessi orari e le stesse abitudini e questo ci
permetterà di organizzare meglio il nostro lavoro.
L'avvicinamento
al nido deve essere fatto possibilmente utilizzando un capanno mobile,
oppure creando una postazione fissa ricavata e mimetizzata tra i cespugli e
la vegetazione che costituiscono l'ambiente.
Se
utilizziamo un capanno mobile, esso dovrà essere posizionato nelle
vicinanze e lasciato per diversi giorni sul posto, prima dell'utilizzo, al
fine di abituare gli animali alla sua presenza, meglio ancora se esso verrà
ricoperto con foglie, ramoscelli ed altro che lo rendano meno visibile e
maggiormente integrato nell'ambiente.
E'
opportuno inoltre abituare gli uccelli alla presenza dell'obbiettivo
lasciando una bottiglia
o
un cilindro di cartone, di colore simile a quello del nostro obiettivo, inserito
nelle feritoie
del
capanno.
Si
dovrà accedere al capanno solo prima dell'alba e l'uscita dovrà avvenire
solo con il buio.
Non
dimentichiamoci che alcuni animali, in special modo gli uccelli, possiedono
una vista molto più acuta della nostra e sono molto attenti a percepire
ogni qualcosa avvenga nelle loro vicinanze, non rispettare queste regole
potrebbe compromettere ogni nostro sforzo e rendere inutili e vane le
nostre lunghe attese all'interno del capanno.
Per
attrarre maggiormente gli animali si potrebbe anche predisporre una
mangiatoia, posizionata alla giusta distanza per ottenere dal nostro
obiettivo delle buone riprese, possibilmente predisponendo un ramo d'albero
sopra la stessa che possa fungere da posatoio per l'uccello che viene ad
alimentarsi.
Nel
caso di animali carnivori (aironi, rapaci ed altri uccelli predatori) la
mangiatoia potrà
essere
alimentata con scarti di carne e pesce, mentre per i passeriformi potremo
utilizzare del pane, briciole di dolci, noci, arachidi e semi vari.
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