Scelta dell’attrezzatura per la fotografia naturalistica

 

Testo di Ernesto Francini

 

 

Una buona attrezzatura, sebbene non sia la cosa più importante, può sicuramente aiutare il fotografo naturalista nello svolgimento del proprio lavoro.

La mia attrezzatura è semplice, leggera, mi permette un rapido spostamento quando opero sul campo, come del resto ho sempre prediletto, e sebbene la considero ottima per quanto attiene la qualità, non ho speso cifre incredibili per averla.

So che non è il massimo che esiste, in fatto di prestazioni, ma per me va bene così.

Essa consiste essenzialmente in quanto segue:

 

Corpo macchina : CANON EOS 3

 

Motore booster  :  CANON BP - E2  + gruppo batterie Ni - MH  NP - E2

                                                     + caricabatterie   Ni - MH  NC - E2

 

Gruppo batterie  : CANON BP - E1

 

Scatto flessibile : CANON  RS - 80 N3

 

Obiettivi : CANON SERIE EF-L  Ultrasonic - 400 mm f 5.6

                                                                 300 mm f 4 IS

                                                                 70-200 mm f 4

                                                                 28-70   mm f 2.8

 

              completi di filtro ultravioletto B+W a protezione delle lenti

 

Moltiplicatori di focale : CANON Extender  EF  1.4 X , 2X

 

Flash : CANON  SPEEDLITE  550 EX

 

Monopiede professionale : MANFROTTO  434 + Testa 234 RC  con piastra a sgancio

                                       rapido

 

Treppiede professionale  : MANFROTTO  055  NAT + Testa 029  con piastra a sgancio

                                      rapido

 

Capanno mobile : MANFROTTO  TiPi  Matic

 

Binocolo : SWAROVSKI  EL  8,5 x 42

 

Borsa : TENBA Pro Packs.

 

Pellicole : FUJICHROME  VELVIA 50,  PROVIA 100F,  SENSIA 100.

 

 

IL corpo macchina

 

 

Non è difficile oggi per chi intende occuparsi di fotografia naturalistica scegliere un buon corpo macchina che sia adatto allo scopo.

Premetto che la mia personale predilezione va verso il formato 35 mm, che considero più pratico del seppur valido medio formato, ingombrante e poco maneggevole per la fotografia vagante, dove è il fotografo ad essere parte attiva, in continuo movimento, alla  ricerca dei soggetti da fotografare.

 

I molti produttori presenti oggi sul mercato offrono una miriade di modelli sempre in continua evoluzione, adatti per ogni esigenza e per tutte le disponibilità di chi deve affrontare questa esperienza, quindi non resta che scegliere.

 

La mia esperienza è iniziata con una YASHICA FX-3  Super 2000, una macchina  completamente manuale, utilizzata con obiettivi universali di tipo SIGMA.

 

Questa macchina, nella sua semplicità, non disponendo di nessun automatismo, come ad esempio: esposizione automatica, autofocus, scatto continuo ecc.. mi ha permesso di avvicinarmi alla fotografia sviluppando un modo personale di ragionare su ogni cosa mi apprestavo a fare, concretizzando quindi un comportamento fotografico che poi è rimasto in me anche quando sono passato a modelli più evoluti.

 

Perciò, il mio consiglio personale, per chi si avvicina alla fotografia da neofita, è quello di iniziare con una buona macchina manuale cercando di approfondire la tecnica dell'esposizione e della messa a fuoco. Cercando di concentrarsi inizialmente su soggetti semplici, facilmente fotografabili, normalmente presenti in territori frequentati dall'uomo (giardini, parchi, fiumi, laghi). Tra tali soggetti possiamo includere: gabbiani, germani, colombi, cigni, ecc...

 

In questo modo potremo iniziare a sviluppare la nostra esperienza fotografica evitando di incorrere nelle spiacevoli frustrazioni di chi, inesperto, si avvicina alla natura selvaggia per la prima volta cercando di fotografare gli animali senza ottenere alcun risultato.

 

Allorché si sarà sviluppata una buona pratica, e le nostre esigenze cresceranno, si potrà passare a modelli più evoluti cominciando a frequentare ambienti meno facili, che rappresentano l'espressione e la manifestazione della vera natura, dove l'animale è veramente allo stato selvatico, e la natura si manifesta in tutta la sua spettacolarità e bellezza.

 

Questi ambienti possono essere, per iniziare, le varie oasi protette del territorio nazionale, gestite dai vari enti di protezione della natura, tra i quali possiamo citare LIPU e WWF.

 

In tali luoghi è spesso possibile usufruire di postazioni fisse (capanni) già predisposte per il birdwatching e la fotografia, cosicché se possediamo una buona dose di pazienza e amore vero per la natura protremo cominciare ad osservare, studiare, le varie specie selvatiche nel loro ambiente naturale.

 

L'utilizzo di corpi macchina più evoluti, completamente automatizzati, darà l'innegabile vantaggio di disporre di una prontezza di azione, nel caso fosse necessaria, che, contrariamente,  con i modelli manuali non era possibile.

Personalmente dopo varie esperienze sono approdato alla CANON EOS 3.

La scelta è stata determinata in primo luogo dalla necessità di avere un sistema autofocus molto rapido e silenzioso, qualità importante, in ambito naturalistico, e utile quando si intende riprendere uccelli in volo.

 

Oltre a questo la fotocamera disponeva di un buon sistema esposimetrico ed una serie di accessori di ottimo livello a corredo.

Tra le caratteristiche più importanti offerti dal corpo macchina ho notato la possibilità di usufruire di una velocità di scatto continuo, fino a 7 fotogrammi al secondo, quando equipaggiato con motore

booster BP - E2.

 

Tra gli accessori ho apprezzato il flash SPEEDLITE 550 EX, un flash potente con numero guida 55, dotato di innumerevoli funzioni, tra cui la sincronizzazione veloce dell'otturatore (FP) ideale per bloccare i soggetti in rapido movimento.

 

Ed in ultimo la possibilità di equipaggiare il corpo macchina con obiettivi veramente molto buoni.

 

 

 Gli Obiettivi

L'obiettivo è sicuramente la parte fondamentale del corredo ed è alle sue caratteristiche e prestazioni che dobbiamo in gran parte la qualità dell'immagine che otterremo.

 

Scegliere in modo non corretto un obiettivo può significare pregiudicare i risultati di un lungo lavoro di studio e attesa per fotografare un soggetto.

Sebbene affidarsi a costruttori di fama alle volte può essere sinonimo di garanzia, le cose migliori da considerare, per effettuare una buona scelta, sono le seguenti :

 

1) Valutare le caratteristiche tecniche dell'obiettivo attraverso i test MTF.

    Esami specifici che mettono in evidenza le seguenti caratteristiche :

    qualità-nitidezza, distorsione, vignettatura, ecc.

    In Italia editi dal Centro Studi Progresso Fotografico.

    Tale bibliografia è reperibile presso l'editore (Editrice Progresso) nelle edicole,

    e su Internet all'indirizzo: www.fotografia.it.

    Quindi effettuare una scelta.

 

2) Valutare, se possibile, le prestazioni dell'obiettivo con una prova in campo.

    Inserirlo nel nostro corredo e verificare i limiti pratici di utilizzo quali :

    maneggevolezza, semplicità nell'uso delle funzioni, comportamento dell'autofocus,

    qualità dell'immagine sulla fotografia,  ecc....

 

Il fotografo naturalista dovrà disporre innanzitutto di teleobiettivi potenti ed il minimo indispensabile, da cui partire, rimane senza dubbio il 400 mm f 5.6.

 

Esistono poi il 500 mm f 4 e il 600 mm f 4, per chi vuole praticare la fotografia da appostamento, e questa è sicuramente la soluzione migliore, ma visto i prezzi a cui dobbiamo andare incontro, se non abbiamo disponibilità, possiamo accontentarci di equipaggiare i nostri obiettivi con degli ottimi moltiplicatori di focale professionali 1.4 X e 2X.

 

Per proteggere meccanicamente le lenti degli obiettivi e per evitare i raggi ultravioletti

potremo inserire sulla parte frontale un filtro UV di buona qualità.

Un altro elemento da considerare nella scelta è la minima distanza di messa a fuoco che sarà funzione dell'uso che vorremo fare dell'obiettivo, soprattutto se si ha intenzione di utilizzare lo stesso anche per eventuali fotografie ravvicinate come ad esempio macro di insetti e fiori.

 

Nel mio caso particolare, poiché pratico in prevalenza una fotografia naturalistica vagante,

la mia scelta è stata obbligata ed indirizzata verso gli obiettivi più leggeri disponibili, nell'ambito del miglior rapporto qualità / prezzo, e sono scaturite le scelte che vedete, delle quali sono soddisfatto.

 

 

 

Monopiede e Treppiede

Il monopiede è un attrezzo facilmente trasportabile e trova il suo impiego quando si ha necessità di avere un punto di appoggio senza ricorrere al trasporto di un treppiede più ingombrante e pesante.

 

Il treppiede rappresenta lo stativo classico a cui affidarsi per avere un punto di riferimento stabile e preciso, della nostra attrezzatura, ed è utilizzato soprattutto nella fotografia da appostamento (capanno).

 

Come treppiede ho scelto il modello MANFROTTO 055 NAT perché progettato esclusivamente per uso naturalistico.

E' uno strumento verniciato in colore verde scuro, che si integra bene con i colori dell'ambiente in cui viene utilizzato, dispone di impugnature in gomma, poste su ciascuna gamba, che facilitano la presa e isolano dal freddo.

E' corredato di ampi piedini di appoggio in gomma che possono essere ruotati per fare uscire puntali a vite in acciaio, utili per essere conficcati nel terreno ed aumentare la stabilità.

 

Ho corredato inoltre ogni stativo di una testa con piastra a sgancio rapido, questo per permettermi di sganciare rapidamente l'apparecchiatura dal sistema di supporto quando si ha la necessità improvvisa di seguire a mano libera soggetti in rapido movimento, che diversamente non potrebbero essere seguiti.

 

 

Capanno mobile

Il capanno mobile deve essere innanzitutto leggero e facilmente trasportabile.

Deve potersi montare facilmente e rapidamente. Deve essere di tela impermeabile di colore mimetico adatto all'ambiente in cui deve essere utilizzato.

 

Deve avere finestre apribili su tutti i lati, deve avere altezza minima ma sufficiente per ospitare comodamente il fotografo e la sua apparecchiatura (non dimentichiamoci che spesso si ha necessità di restare delle giornate intere all'interno del capanno senza uscire).

 

Una caratteristica interessante delle tende MANFROTTO TiPi  Matic è che sono automontanti grazie ad una struttura a molle armoniche. Essa consente di metterle in piedi in un attimo. Vengono poi fissate stabilmente al terreno con dei picchetti.

 

 

Binocolo

Il binocolo è uno strumento indispensabile sia per il birdwatcher che per il fotografo naturalista.

 

Permette di tenere in continua osservazione l'ambiente, utilizzando uno strumento pratico e leggero,

senza ricorrere al teleobiettivo, che ha un campo visivo più ristretto ed è più difficile da maneggiare.

 

Il binocolo deve essere facilmente impugnabile, sia a mani nude che con i guanti, deve

avere un rivestimento in gomma antiscivolo, deve essere impermeabile all'acqua ed

alla polvere, ma soprattutto deve essere dotato di grande luminosità e fornire immagini nitide e ben

contrastate.

 

La ghiera di messa a fuoco deve essere facilmente manovrabile, permettendo una rapida messa

a fuoco anche utilizzando una sola mano o i guanti.

 

Le caratteristiche ottiche di ogni binocolo sono individuate dal prodotto di due numeri (es. 8,5 x 42).

Il primo indica il numero di ingrandimenti, il secondo il diametro della lente di uscita.

La luminosità del binocolo si ottiene dividendo il diametro della lente per il numero di ingrandimenti

(es. 42 : 8,5 = 4,9).

 

Per individuare i dettagli in condizioni di scarsa luminosità, nei boschi ed al tramonto, sarà sufficiente

una luminosità compresa tra 4 e 5.

Per una buona osservazione degli uccelli sarà sufficiente un numero di ingrandimenti compreso

tra 7 e 10.

 

Eccedere questi numeri è sconsigliabile poiché aumenta il peso del binocolo e l'uso a mano

libera si rivela difficile e molto instabile, producendo un eccessivo affaticamento delle braccia.

L'utilizzo del binocolo agevola l'osservazione e lo studio del comportamento degli animali selvatici

ed è indispensabile per la ricerca del soggetto da fotografare e dirigere la lente del teleobiettivo

su di esso.

 

 

Le pellicole

La mia scelta è basata sulle pellicole della famiglia Fujichrome che a mio giudizio sono le migliori

per la fotografia naturalistica in quanto hanno una resa incomparabile nelle tonalità verde e blu.

 

Di norma utilizzo la Velvia per fotografie di ritratto e paesaggio e ogniqualvolta ho necessità di esprimere

un forte contrasto e dare maggior intensità alla fotografia.

Essa permette di mettere in luce tutti i dettagli del soggetto, conservando un'eccellente profondità

di toni, congiuntamente ad una grana ultrafine ideale per forti ingrandimenti.

 

Mentre Provia e Sensia, che considero pellicole versatili, buone per tutte le occasioni, avendo una

sensibilità doppia, rispetto alle Velvia, le utilizzo prevalentemente per soggetti in movimento,

ripresi senza l'ausilio del flash e quando ho la necessità di ottenere toni più morbidi.