IL controluce nella fotografia naturalistica

Il fascino di una fotografia diversa.

 

Testo e fotografie di Ernesto Francini

 

 

Per dare più forza ad un’immagine è necessario uscire dai canoni classici o tradizionali della fotografia che prevedono la ripresa con la luce alle spalle del fotografo.

Il buon fotografo deve essere cosciente che il primo e più importante strumento a sua disposizione non è la macchina fotografica ma la luce, ed è la piena conoscenza di quest’ultima che spesso fa la differenza tra una foto normale e una foto di successo.

La cosa più importante è imparare a conoscere la luce ed i suoi effetti, al modo in cui riverbera e si riflette sui soggetti durante i vari momenti della giornata e scegliere il momento giusto per scattare. Dall’alba al tramonto l’inclinazione del sole rispetto al piano terrestre cambia e la luce imprime forme e dimensioni diverse ai soggetti che colpisce descrivendoli sempre in modo diverso.

Si entra così in un campo difficile da gestire ma pieno di fascino e seduzione nel quale il fotografo naturalista attento può esprimere tutta la sua creatività attraverso l’immagine ed è il controluce.

In genere possiamo dire di trovarci in controluce quando l’angolo sole-fotografo-soggetto è minore di 90°.

 

 

I forti contrasti presenti all’interno della scena inquadrata impongono un uso mirato delle apparecchiature e della luce artificiale disponibile; qualora il soggetto da riprendere non sia un semplice paesaggio ma un soggetto naturalistico a noi più vicino, ad esempio un animale od un fiore.

Ed è questo il caso a cui facciamo riferimento nella presente trattazione.

Senza entrare nel merito di teorie complesse e variazioni sul tema infinite, riguardo l’utilizzo delle nostre apparecchiature, che puntualmente vengono dimenticate quando si opera sul campo, di seguito vengono enunciate alcune regole basilari a cui attenersi per chi inizia a praticare la fotografia naturalistica e che successivamente potrà meglio affinare con l’esperienza acquisita ed in base ai propri gusti personali.

Allorché si è deciso per una ripresa in controluce la regola migliore da seguire è quella di chiedersi innanzitutto quale risultato si voglia ottenere con la nostra immagine finale.

A questo punto le strade normalmente percorribili sono due :

La prima è quella che prevede di dare forza all’immagine creando un effetto “silhouette”, privilegiando così un forte contrasto tra ambiente e soggetto.

La seconda è quella di bilanciare correttamente lo sfondo con l’immagine del soggetto in primo piano al fine di ottenere una composizione armonica ed equilibrata tra luci ed ombre nella scena, catturando la luce scintillante in essa presente per effetto del sole posto alle spalle del soggetto (ad esempio spruzzi e gocce d’acqua che diventano puntini brillanti e pelame e piumaggio degli animali che appaiono lucenti).

Nel primo caso l’immagine risultante sarà priva di tutte le informazioni di dettaglio del soggetto descritto ma avrà più forza espressiva nella descrizione di un attimo o momento della sua vita. Se vogliamo questo risultato sarà necessario effettuare una misurazione SPOT sulla zona più chiara all’interno del campo inquadrato (ad esempio sul cielo per un uccello in volo) e scattare con l’esposizione ottenuta.

Ciò assicurerà un cielo correttamente esposto e la sagoma del soggetto in forma di “silhouette”.

 

 

 

 

 

 

 

Cicogna (Ciconia ciconia).

 

Airone cenerino al tramonto (Ardea cinerea).

 

 

 

 

Nel secondo caso una esposizione SPOT sul soggetto garantirebbe la buona leggibilità dello stesso ma causerebbe una forte sovraesposizione dello sfondo, rendendo lo stesso illeggibile fotograficamente. Si pensi ad esempio ad un’uccello in primo piano posato su di un ramo d’albero che abbia come sfondo un cielo luminoso.

In questo caso se il soggetto non è molto lontano l’unica soluzione valida è rappresentata dall’utilizzo del flash in modo FILL-IN (lampo di rischiaramento) abbinato ad una lettura esposimetrica bilanciata dello sfondo.

 

 

 

 

Upupa (Upupa epops).

 

Pettirosso (Erithacus rubecola).

 

 

 

Creeremo così un effetto armonico privo di forti contrasti.

Se invece il soggetto è lontano , fuori dalla portata del nostro flash , è consigliabile utilizzare una lettura esposimetrica multizona preferibilmente abbinata ad un sistema di BRACKETING automatico (esposizione multipla a forcella).

Otterremo così più fotogrammi dai quali sceglieremo il meglio riuscito.

 

 

 

 

Ibis sacro del Nilo (Threskiornis aethiopica).

 

Girfalco (Falco rusticolus).

 

Airone bianco maggiore (Egretta alba).