Fotografare  il  volo

Tecnica per effettuare le migliori fotografie di uccelli in volo

 e animali in movimento.

 

Testo e fotografie di Ernesto Francini

 

Cicogna nera all’involo (Ciconia nigra) 1/1000 di sec.

 

Per effettuare una buona fotografia degli animali in movimento è necessario disporre di una buona conoscenza della tecnica fotografica e delle apparecchiature utilizzate.              

 

L'esercizio e la pratica sono poi di fondamentale importanza, ed il mio consiglio, per diventare abili in questa particolare tecnica, è innanzitutto quello di esercitare in continuazione il proprio  fisico a maneggiare velocemente le apparecchiature (senza obbligatoriamente impressionare il rullino fotografico).                       

 

Solo così il fotografo potrà acquisire i giusti riflessi e la rapidità di azione necessaria.

Gli uccelli e gli animali in movimento devono essere inquadrati e seguiti in continuazione con la fotocamera, lasciando il tempo al sistema elettronico di autofocus di "agganciare" il movimento e calcolare la velocità di spostamento.

 

Con il selettore di autofocus impostato su C (continuo) o AI servo, a secondo del tipo di fotocamera utilizzato, entrerà automaticamente in funzione il sistema di predizione del fuoco, che in base alla velocità e direzione del soggetto, sarà in grado di anticipare il punto esatto di messa a fuoco dell'obbiettivo allorché effettueremo lo scatto.

 

E' consigliabile scattare solo qualche secondo dopo aver inquadrato il soggetto, quando lo stesso apparirà nitidamente a fuoco nel mirino, uno scatto improvviso senza osservare tale regola produrrà nella maggior parte dei casi una foto persa.

 

I sistemi attualmente in commercio funzionano molto bene anche con soggetti molto rapidi, con un obiettivo 300 f.2.8 le moderne fotocamere sono in grado di focheggiare un soggetto che si muove alla velocità di 50 Km/h, nella direzione fotografo, fino ad una distanza minima di 8 mt. dallo stesso.

 

Ovviamente la possibilità di una lettura rapida e precisa del sistema sarà funzione anche del tipo di obbiettivo utilizzato, in particolare dalla sua luminosità.

Maggiore sarà la luminosità dell'obbiettivo e migliore sarà la prontezza dell'autofocus.

 

Gli obiettivi che si prestano meglio ad assecondare le esigenze di rapidità del fotografo naturalista sono quelli con motore ad ultrasuoni incorporato. Sino a poco tempo fa unica prerogativa di Canon, attualmente prodotti anche da altri importanti costruttori.

 

In genere, nel caso di uccelli in volo, che abbiano come sfondo un cielo uniforme, è preferibile attivare contemporaneamente più sensori, se la fotocamera prevede un sistema autofocus multisensore, poiché in questo caso un soggetto veloce che si muove su uno sfondo uniforme potrà essere meglio controllato da un'area di messa a fuoco più estesa.

 

Se lo sfondo non è di tipo uniforme ma presenta alberi od altri elementi dell'ambiente, prossimi al soggetto, che potrebbero ingannare i sensori, è preferibile utilizzare un solo sensore, di norma quello centrale, che è il più sensibile, e seguire costantemente il soggetto solo con questo sensore; avremo in questo modo più possibilità di ottenere una messa a fuoco precisa.

 

Non bisogna dimenticare che tra tutti i sensori autofocus di cui la fotocamera dispone,

di norma, ve né sempre uno che ha più sensibilità rispetto agli altri, solitamente il sensore centrale. Esso è più rapido a rispondere, per cui nel caso di un soggetto molto veloce,

che si trova a breve distanza dalla posizione in cui mi trovo, io prediligo sempre utilizzare il solo sensore centrale.                                  

 

Normalmente è preferibile scattare a priorità di tempi ed i tempi devono essere selezionati

in funzione del tipo di risultato che vogliamo ottenere.

Questo è il metodo ideale per bloccare il movimento, nelle riprese di soggetti in azione, o per creare un effetto di mosso controllato.

 

Nella fotografia naturalistica di uccelli in volo, la responsabilità di una fotografia  non perfettamente riuscita, dal punto di vista della nitidezza, spesso è attribuita al sistema autofocus, mentre nessuno si preoccupa di verificare con attenzione se il tempo utilizzato per lo scatto risulta idoneo o meno per la ripresa che intendiamo effettuare, o se la fotocamera è tenuta saldamente tra le mani dal fotografo o sul cavalletto.

 

Vi sono due possibili strade da seguire:

1) Congelare il movimento.

2) Creare un effetto di mosso controllato.

 

Se vogliamo congelare il movimento del soggetto sarà opportuno scattare con tempi rapidi.

 

Il soggetto dovrà essere inquadrato e seguito costantemente con la macchina fotografica.

La ripresa a seguire annullerà così parzialmente il moto del soggetto e ci permetterà di utilizzare tempi meno rapidi di quelli che sarebbero necessari nel caso la fotocamera fosse immobile (altrimenti impossibili da impostare per ottenere la giusta esposizione nella comune fotografia naturalistica con la sola luce solare).

 

Personalmente, in questo caso, nella fotografia di uccelli in volo, di medie grandi dimensioni, per sicurezza non scendo mai sotto 1/1000 di sec., sebbene in talune situazioni, con grandi uccelli a battito di ali lento ( cicogne, aironi cenerini ecc..) potrebbe essere sufficiente anche 1/500 di sec.

 

Falco sacro (Falco cherrug) 1/1000 di sec.

 

Per uccelli di piccole dimensioni, come i passeriformi, i tempi devono essere necessariamente più brevi, in ogni caso è consigliabile non scendere mai sotto 1/2000 di sec.

 

Se il soggetto è vicino al fotografo, entro la portata del nostro flash, un valido aiuto potrà avvenire anche dall'utilizzo di tale dispositivo.

Regolando opportunamente manualmente la potenza del lampo emesso determineremo di conseguenza la durata del lampo stesso e quindi potremo bloccare il movimento di un soggetto a noi vicino. Minore sarà la potenza del lampo, più rapido sarà il tempo di cui disporremo. Ovviamente tutto questo andrà a discapito della distanza utile di ripresa, poiché riducendo i tempi di emissione del lampo diminuirà anche la gittata dello stesso.

 

Nei flash più recenti esiste poi la funzione FP a tempi rapidi, molto più comoda da utilizzare, che permette di sincronizzare direttamente il lampeggiatore con tutti i tempi dell'otturatore compresi tra 1/250 e 1/8000 di sec., anche qui naturalmente varrà lo stesso discorso fatto in precedenza.

 

Colibrì Myrtis fanny (stella dei boschi) 1/2000 di sec.

 

Se vogliamo un effetto di mosso controllato il tempo impostato dovrà essere necessariamente più lento. Tale valore dipenderà dal tipo di effetto che vorremo ottenere.

 

Se ad esempio vogliamo riprendere un uccello in volo e realizzare un effetto di movimento sulle ali dovremo scegliere un tempo inferiore a quello necessario per congelare il movimento delle ali.

 

Personalmente seguo questa regola :

1) Stabilisco il tempo con cui deve scattare l’otturatore per congelare il movimento delle ali.

2) Divido tale tempo per 4 ed ottengo così il tempo che dovrò impostare sulla macchina fotografica per

    ottenere un mosso controllato.

 

Se ad esempio il battito delle ali richiede un tempo di otturazione di 1/1000 di sec., per congelare il suo movimento, il tempo impostato per un effetto di mosso controllato sarà 1/250 di sec. (1000:4).

 

Il tempo selezionato creerà l'effetto desiderato sulle ali, rendendo la sensazione di movimento, ma dovrà anche essere sufficiente per bloccare perfettamente il corpo del volatile.  

 

Volo di civetta (Athene noctua) 1/250 di sec.

 

Nel caso volessimo realizzare un effetto panoramico che dia impressione di movimento all'intera scena la tecnica da utilizzare è sicuramente quella del "panning".             

 

Il "panning" è una ripresa panoramica del soggetto in movimento, correttamente esposto ed a fuoco, mentre lo sfondo scivola via come una striscia sfuocata, accentuando in questo modo la sensazione di movimento.                                                     

 

Il "panning" va eseguito seguendo e tenendo costantemente a fuoco il soggetto da fotografare e contemporaneamente scattando a raffica, producendo un movimento rotatorio delle braccia e della fotocamera. Il movimento rotatorio dovrà essere uniforme e continuare anche dopo l'ultimo scatto, senza essere interrotto bruscamente.

 

E' necessario che le gambe siano tenute ben ferme sul terreno e la rotazione avvenga solo per mezzo della torsione di testa e busto, nel modo più stabile possibile.

E' preferibile selezionare un punto di ripresa che permetta di seguire il soggetto con un arco di visuale il più ampio possibile, in questo modo avremo più tempo a nostra disposizione e potremo realizzare più scatti in un'unica sequenza.

 

Il tempo da impostare sulla fotocamera dipenderà della velocità con cui si muove il soggetto.

 

Personalmente seguo questa regola :

1) Valuto velocità e distanza del soggetto.

2) Stabilisco il tempo con cui deve scattare l’otturatore per congelare il movimento del soggetto.

3) Divido tale tempo per 8 ed ottengo così il tempo che dovrò impostare sulla macchina fotografica

    per ottenere il “panning”.

 

Se ad esempio un uccello in volo richiede un tempo di otturazione di 1/1000 di sec., per congelare il suo movimento, il tempo impostato per il "panning" sarà 1/125 di sec. (1000:8).

 

Spatola all’involo (Platalea leucorodia) 1/125 di sec.